Questo post lo dedico ad una campagna nata da Facebook, da un gruppo di genitori con bambini disabili, per sensibilizzare le aziende che fabbricano giochi a produrre giochi più inclusivi.
Il risultato di questa campagna è stata la creazione della bambole "Toylikeme", bambole diverse quelle comuni per il fatto che ognuna ha una forma di disabilità o anche solo qualche piccola imperfezione.
Ecco il link dell'articolo: http://www.nanopress.it/curiosita/2015/05/20/toylikeme-le-bambole-disabili-nate-dopo-la-campagna-virale-su-facebook/73423/ , e qui di seguito il link della pagina Facebook: https://www.facebook.com/toylikeme.
Ho trovato molto interessante questa campagna rispetto al tema trattato nel mio blog. Queste bambole sarebbero sicuramente insolite sia agli occhi dei bambini italiani che dei loro genitori.
Ritengo che questa campagna dovrebbe essere divulgata in tutto il mondo perché è un esempio per tutti. Non solo il bambino disabile, vedendo riflessa nei giocattoli quotidiani la propria condizione può viverla con maggiore serenità e leggerezza, ma, anche, dall'altra parte tutti i bambini possono notare che non siamo tutti perfetti, e possono così sperimentare nel loro piccolo la disabilità sotto forma di gioco.
Il gioco e la disabilità nei bambini
sabato 19 settembre 2015
venerdì 11 settembre 2015
Campionato Italiano di Torball
Ecco a voi un esempio di una partita del Campionato Italiano di Torball.
Potete vedere come tutti i giocatori sono bendati, posizionati nei tappetini una squadra di fronte all'altra.
I giocatori si muovono con estrema naturalezza e sicurezza, tutto ciò grazie ad un costante allenamento e a una innata abilità tattile e uditiva.
TORBALL
Con questo post, oggi, vorrei porre particolare attenzione ai bambini con disabilità sensoriali, in particolar modo ai non vedenti.
Come abbiamo già etto in questi casi la miglior strategia da adottare è quella di ricorrere a stimoli tattili e acustici. Ancora usare, per esempio, giochi che suonano o vibrano, giochi dalle differenti texture.
Ci sono poi dei palloni speciali, usati da atleti non vedenti, che possono essere usati anche con i bambini con deficit di vista.
Questo pallone è morbido e al suo interno ci sono dei sonagli, in questo modo il bambino (o l'atleta) può giocare dato che i movimenti e la posizione della palla possono essere rilevati grazie alla segnalazione acustica emessa dalla stessa.
Ho detto che questi palloni vengono usati dagli atleti perché agli inizi degli anni '60 è nato un gioco, poi diventato vero e proprio sport, per i non vedenti chiamato TORBALL.
Nato per rieducare e sviluppare l'udito e gli altri organi di senso di persone cieche dalla nascita o divenute tali in seguito a traumi o incidenti.
Il gioco viene disputato tra due squadre composte da tre giocatori non vedenti o ipovedenti. Per questo tutti i giocatori devono avere una benda oculare in modo che nessuno possa vedere il campo di gioco.
Un giocatore deve lanciare la palla con le mani, questa poi passerà sotto tre corde a cui sono appesi dei campanelli, e raggiungerà la squadra avversaria che bloccherà il tiro con qualsiasi parte del corpo cercando di impedirne l'entrata in una porta che si trova dietro ai giocatori.
Ho potuto provare questa esperienza in prima persona in 5a superiore durante una lezione di educazione fisica.
Devo dire che è stata un'esperienza indimenticabile, mai provata prima. All'inizio l'idea di essere completamente bendata mi aveva un pò impaurita, ma dopo mi sono dovuta ricredere. Dopo un pò di prove, infatti, mi sono sentita inaspettatamente a mio agio. Grazie ai punti di riferimento (tappetini, linee di fondo campo), la posizione della mia porta e di quella avversaria ho potuto sviluppare un forte senso di padronanza del campo.
Assistere a una partita di Torball deve essere molto emozionante. Per questo voglio almeno proporvi un piccolo esempio di una partita del Campionato Italiano di Torball di Serie B.
Come abbiamo già etto in questi casi la miglior strategia da adottare è quella di ricorrere a stimoli tattili e acustici. Ancora usare, per esempio, giochi che suonano o vibrano, giochi dalle differenti texture.
Ci sono poi dei palloni speciali, usati da atleti non vedenti, che possono essere usati anche con i bambini con deficit di vista.
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Torball |
Ho detto che questi palloni vengono usati dagli atleti perché agli inizi degli anni '60 è nato un gioco, poi diventato vero e proprio sport, per i non vedenti chiamato TORBALL.
Nato per rieducare e sviluppare l'udito e gli altri organi di senso di persone cieche dalla nascita o divenute tali in seguito a traumi o incidenti.
Il gioco viene disputato tra due squadre composte da tre giocatori non vedenti o ipovedenti. Per questo tutti i giocatori devono avere una benda oculare in modo che nessuno possa vedere il campo di gioco.
Un giocatore deve lanciare la palla con le mani, questa poi passerà sotto tre corde a cui sono appesi dei campanelli, e raggiungerà la squadra avversaria che bloccherà il tiro con qualsiasi parte del corpo cercando di impedirne l'entrata in una porta che si trova dietro ai giocatori.
Ho potuto provare questa esperienza in prima persona in 5a superiore durante una lezione di educazione fisica.
Devo dire che è stata un'esperienza indimenticabile, mai provata prima. All'inizio l'idea di essere completamente bendata mi aveva un pò impaurita, ma dopo mi sono dovuta ricredere. Dopo un pò di prove, infatti, mi sono sentita inaspettatamente a mio agio. Grazie ai punti di riferimento (tappetini, linee di fondo campo), la posizione della mia porta e di quella avversaria ho potuto sviluppare un forte senso di padronanza del campo.
Assistere a una partita di Torball deve essere molto emozionante. Per questo voglio almeno proporvi un piccolo esempio di una partita del Campionato Italiano di Torball di Serie B.
mercoledì 9 settembre 2015
"110 giochi per ridurre l'handicap"
Oggi voglio proporvi la lettura di questo interessante libro che ci offre moltissime idee di gioco per tutti i bambini, mettendo l'accento su coloro che presentano qualche handicap e su come favorire dei momenti di gioco in cui anche questi ultimi si sentano partecipanti attivi alle attività.
Il libro è "110 GIOCHI PER RIDURRE L'HANDICAP" di Jose Chade e Adriano Temperini, due docenti di Scienze dell'Educazione all'Università di Bologna.
Questo libro presenta 110 giochi, per bambini tra i 3 e i 12 anni, utili per tutti i bambini oltre a quelli che presentano qualche handicap.
Non viene considerato tanto il singolo gioco, ne viene fatta una classificazione di essi, si tratta dell'adattamento di alcuni giochi abituali ai diversi handicap che un bambino può presentare per accoglierlo e inserirlo come partecipante attivo nel gruppo di compagni.
Il gioco diventa quindi uno strumento per "ridurre l'handicap".
Il libro è diviso in due parti: nella prima troviamo giochi che favoriscono la comunicazione, nella seconda invece troviamo giochi di squadra per favorire le relazioni interpersonali.
Il libro è "110 GIOCHI PER RIDURRE L'HANDICAP" di Jose Chade e Adriano Temperini, due docenti di Scienze dell'Educazione all'Università di Bologna.
Questo libro presenta 110 giochi, per bambini tra i 3 e i 12 anni, utili per tutti i bambini oltre a quelli che presentano qualche handicap.
Non viene considerato tanto il singolo gioco, ne viene fatta una classificazione di essi, si tratta dell'adattamento di alcuni giochi abituali ai diversi handicap che un bambino può presentare per accoglierlo e inserirlo come partecipante attivo nel gruppo di compagni.
Il gioco diventa quindi uno strumento per "ridurre l'handicap".
Il libro è diviso in due parti: nella prima troviamo giochi che favoriscono la comunicazione, nella seconda invece troviamo giochi di squadra per favorire le relazioni interpersonali.
La mozione di Gabriele Giovannetti
Oggi volevo porre attenzione a questa proposta di Gabriele Giovannetti, consigliere comunale di Bolzano. La trovo molto interessante e inerente con il mio blog.
Quì potete trovare l'articolo per esteso: http://www.secolo-trentino.com/27923/politicabolzano/bolzano-parchi-giochi-inclusivi-la-mozione-di-gabriele-giovannetti.html.
Il giardino degli abbracci
Oggi, domenica 13 settembre, tra poche ore, precisamente alle 16.00, aprirà a Costa Volpino (un comune italiano in provincia di Bergamo,Lombardia) un parco giochi inclusivo che si chiamerà "Giardino degli abbracci".
Si tratta di un progetto finanziato da privati in cui anche i bambini con qualche disabilità potranno giocare liberamente insieme a bambini normodotati che a loro volta potranno sperimentare dei momenti di incontro e gioco con bambini speciali.
Ecco il link dell'articolo per chi volesse avere maggiori informazioni:
http://www.bergamonews.it/cronaca/costa-volpino-1%C2%B0-parco-giochi-i-bimbi-disabili-%C3%A8-il-giardino-degli-abbracci-207460.
Si tratta di un progetto finanziato da privati in cui anche i bambini con qualche disabilità potranno giocare liberamente insieme a bambini normodotati che a loro volta potranno sperimentare dei momenti di incontro e gioco con bambini speciali.
Ecco il link dell'articolo per chi volesse avere maggiori informazioni:
http://www.bergamonews.it/cronaca/costa-volpino-1%C2%B0-parco-giochi-i-bimbi-disabili-%C3%A8-il-giardino-degli-abbracci-207460.
Come divertirsi al parco!!!
Oggi un giro al parco giochi inclusivo di Fontaniva!
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