Già nella vita quotidiana il bambino disabile si trova a dover apprendere una serie di movimenti che, per i normodotati, risultano essere del tutto naturali. Il gioco deve, quindi, aiutare il più possibile il bambino a ridurre le sue difficoltà. Potremmo trovarci di fronte a difficoltà di coordinamento, di apprendimento, di vista o ancora disturbi della personalità.
I casi sono innumerevoli, ma è ormai noto che il gioco sia un efficace strumento per porre rimedio a difficoltà di apprendimento (attraverso software per dislessici), disturbi della personalità, affettivi ecc.
Il gioco sviluppa funzioni basilari come muovere, lanciare, prendere. E' un'attività che viene svolta per divertirsi, stare spensierati, non pone alcun fine a cui tendere e non è giudicante.

Anzitutto quando si sceglie un gioco bisogna prendere in considerazione l'età cronologica del bambino e lo stadio evolutivo da lui raggiunto oltre, ovviamente, i suoi interessi personali.
La presenza di deficit sensoriali, cognitivi o motori sicuramente ostacola il gioco del bambino disabile che, quindi, avrà più difficoltà a giocare rispetto i suoi compagni coetanei.
Tutti questi ostacoli non possono di certo essere eliminati, ma sicuramente posso essere ridotti attraverso, per esempio, una strutturazione dello spazio di gioco, avvalendosi di altri giocatori che durante il gioco svolgano quelle funzioni che il bambino non è in grado di fare autonomamente, o ancora usando giochi specifici che agevolino il bambino (ad esempio un puzzle con dei magneti in modo da facilitare il loro posizionamento).
Vediamo ora dei consigli, sulla base delle diverse disabilità, per aiutare al meglio un bambino nelle attività ludiche di tutti i giorni.
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Piano di lavoro adatto per tutti i bambini |
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Memory |
Per quanto riguarda la sfera dell'attenzione, invece, occorre scegliere giochi e giocattoli stimolanti. Per esempio un aiuto efficace è quello di far usare materiali come il pongo o la creta al posto della classica matita colorata per disegnare.
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Libro tattile |
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